Comitato OG.org

Comitato Promotore per la Tutela e la Diffusione Internazionale – OG-OcclusioneGravità

Testimonianze e interviste




In questi video non ci stuferemo mai di sottolineare l’estraneità del CPT-OG alle discipline mediche pur avendo oggi molte figure professionali che collaborano con noi, anche figure mediche.

Gli iscritti al Comitato parlano della loro esperienza.

Sono tantissime, ne pubblichiamo solo alcune perchè pensiamo che dopo 5 testimonianze sia solo una ripetizione fine a sè stessa.




Bruno è un caso di Disequilibrio Meccanico Abitule sicuramente originale (non esiste un DMA identico ad un altro) con sintomatologia conseguente e dominante di tipo psicologico:












  • Testimonianza di Elena Gigli – atleta olimpica e la più giovane vincitrice di un oro olimpico in Italia:

Aggiornamento 12 aprile 2021: la nostra Elena da tecnico federale nel ruolo di preparatore dei portieri delle nazionali giovanili è passata a ricoprire lo stesso ruolo nella prima squadra nazionale: il SETTEROSA.


Grandissimo orgoglio e soddisfazione per noi.


La campionessa olimpica di pallanuoto Elena Gigli (wikipedia), la più giovane campionessa olimpica italiana, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene del 2004 ci spiega in modo approfondito il motivo per cui il CPT-OG è potentissimo e fondamentale per atleti professionisti.

Di seguito la testimonianza integrale di Elena Gigli nella Conferenza “Biomeccanismo Posturale OG- lo stato dell’Arte” presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino – 21 ottobre 2017:





Le testimonianze sono migliaia; con l’espansione della consapevolezza dei cittadini e ancor prima delle Istituzioni potrebbero essere milioni, addirittura miliardi dacchè il 99,9% della popolazione mondiale ha la testa fuori baricentro sul corpo almeno in uno dei tre assi spaziali.

Le persone, tuttavia, non hanno solo testimoniato il ritorno in equilibrio, in simmetria, etc. ma hanno testimoniato anche la scomparsa di eventuali sintomi e/o malattie che non erano mai riusciti a risolvere con nessuna terapia/cura esistente.

Sono proprio loro che hanno associato la scoperta di Formia Maurizio alla medicina ma solo come CONSEGUENZA, la conseguenza di ottenere l’Equilibrio Meccanico Abituale del corpo applicando il CPT-OG di Maurizio Formia al loro corpo:


  • Testimonianza Emanuela (già pubblicata sul libro di Formia Maurizio del 2009 e aggiornata al 2021) –

Emanuela oggi ci ricorda che se non fosse stato per il CPT-OG non ci sarebbe più da qualche anno perchè il suo DMA (Disequilibrio Meccanico Abituale secondo la scoperta di Formia Maurizio) era anche accompagnato da sintomi forti e con un sintomo dominante gravissimo che le procurava dolori trigeminali al volto ed alla testa che non riusciva a tenere a bada nemmeno con la morfina.

Emanuela aveva provato ogni trattamento e cura medica e olistica esistente. Inutilmente.


Emanuela quando trovò Formia su internet nel 2007 non riusciva più a stare in piedi in preda a vertigini e a sbandamenti con dolore insopportabile.


Aveva una torsione cranio-mandibolare rispetto alla colonna con vertebre lussate (congenita ed aggravata da interventi medici incongrui).

Di seguito lo screenshot di una delle pagine del libro di Formia che riporta il suo caso:




Ci teniamo a segnalare doverosamente che Emanuela ha seguito pedissequamente il CPT-OG e non si è inventata facendo di testa sua o leggendo le pubblicazioni di Formia come sedicenti “applicatori e diffamatori” del vecchio “Metodo OG” si sono improvvisati a fare combinando quei “disastri” che sono dipesi interamente dalla loro incompetenza e disonestà.

Lo scriviamo come Comitato di cittadini per denunciare (anche pubblicamente) e per mettervi in guardia da questi personaggi (con o senza camice).

Ricordiamo che nessuna Istituzione medica e odontoiatrica si è MAI permessa di mettere in dubbio la scoperta e l’efficacia della scoperta di Formia Maurizio, nemmeno nelle aule di Tribunale. Il che la dice lunga sulla nostra “battaglia” per istituzionalizzare questa grande scoperta ed invenzione.


Come sta oggi Emanuela?

La nostra finalità non è quella che stia bene, la nostra finalità è quella che lei oggi sia in Equilibrio Meccanico Abituale. Lo è.

Poi lei ci riferisce che sta Bene. E’ Asintomatica.

Oggi va in palestra.

Il suo corpo è in Equilibrio Meccanico Abituale sui 3 assi spaziali, contemporaneamente.




A scanso di equivoci segnaliamo che la linea verticale bianca è un filo a piombo, quello che usano i muratori per costruire i muri, per intenderci. Il filo a piombo non mente, anche se la foto è stata scattata storta.

Se vedete immagini non dritte significa che chi scatta l’immagine prende come riferimento la condizione meccanica abituale e non lo sfondo (come per esempio fanno, erroneamente, tutti i trattatori della postura, siano essi medici o di medicina alternativa od olistica).

Il filo a piombo attraversa, nella foto frontale, il naso ed è a metà tra i piedi (come scienza vuole) e di profilo parte dall’arco plantare e attraversa il meato uditivo (come scienza vuole).



Alcune sue parti anatomiche appalesano ancora una dismorfosi (dalla nascita-congenita) ma non fatevi confondere dalla forma delle sue parti anatomiche: la “torre” è dritta.

Il suo corpo oggi consuma meno energia per stare in piedi, i suoi organi non sono compressi e può finalmente vivere la vita che si meritava.

Siamo davvero orgogliosi e commossi di questo splendido risultato.


  • Lui è il Maestro Cremonesi, grande musicista e direttore d’orchestra con Celentano e che avrete sicuramente visto negli spettacoli di Fiorello;

alcuni anni fa, o meglio, 20 kg fa quando Formia Maurizio era appena uscito dall’ospedale (si vede bene il viso e il corpo provati) dopo il ricovero di 6 mesi per tumore, ebbe l’onore di poterlo seguire. Lo ricorda con affetto essendo anche lui un “non accademico della musica” che è arrivato, appunto, dove è arrivato:




  • Testimonianza di Alex – atleta-preparatore

Alex è un professionista preparatissimo nel suo lavoro di preparatore atletico ed operatore del massaggio sportivo che consigliamo davvero a tutti i giovani atleti che vogliono avere grandi aspirazioni nell’atletica leggera (e non solo) ad alti livelli.

Atleta della nazionale con importanti risultati in passato, qui lo vedete nel 2012 davanti a due campioni – il secondo è Galbieri, campione europeo Under 23 mentre il terzo sul podio è il campione olimpico Marcell Jacobs, (andava più forte di loro)



In questa immagine ci riferisce di essere a 4 mesi dall’inizio dell’applicazione del CPT-OG arrivando da una situazione di estrema sofferenza come riferito più avanti guardando il video della sua testimonianza.


Oggi si dedica interamente alla preparazione.

Ha dovuto smettere a causa del suo Disequilibrio Meccanico Abituale del corpo.

Oggi, a distanza di alcuni anni e con l’applicazione del CPT-OG, corre più veloce di quei tempi.



Alex lamentava problemi fisici funzionali di disequilibrio e con sintomi che nessuna disciplina era riuscita a risolvergli.

La sua testimonianza la potete vedere nel video a fine articolo ma veniamo al suo Disequilibrio Meccanico Abituale molto evidente che, di fatto, gli ha impedito di proseguire con l’attività agonistica che, oggi, non nasconde di voler riprendere. Sicuramente con un fisico e con risultati che sarebbero strabilianti.

Il suo recupero è durato parecchio, gli atleti non sono casi semplici (con interruzioni per cause di forza maggiore che ben conoscete).

Le prime immagini sono caserecce; risalgono al 2011:




Vi preghiamo; non fateci più vedere confronti farlocchi come questi: questi non sono RECUPERI MECCANICI ABITUALI DEL CORPO ma sono semplicemente POSE che non diventano MAI ABITUALI: noi le chiameremmo inganni (pareri personali che possiamo dimostrare essere scientifici ma da anni ci impediscono di dimostrarlo)



“In entrambe le immagini la persona non è in equilibrio meccanico abituale. E’ STORTA e le immagini non sono scattate A RIPOSO ma con una POSA. Purtroppo alcune discipline e professionisti vendono queste immagini come miracoli e la gente, inconsapevole, ci casca spendendo migliaia di euro per non risolvere il problema all’origine.” Comitato OG.org


Tornando ad Alex, il suo Disequilibrio Meccanico Abituale era piuttosto evidente.

Un DMA come questo non è mai asintomatico.

Vi alleghiamo un’immagine a inizio riequilibrio con CPT-OG; il suo DMA era ancora molto evidente. Il suo corpo cedeva a sinistra (destra immagine) e compensava su alcune parti anatomiche a destra:



Il confronto con oggi (2022);

Alex ha lavorato bene con la sua esperienza di preparatore e grazie anche ai consigli “meccanici-abituali” si trova in questa condizione:



I confronti classici dimostrano la CORREZIONE meccanica ed anatomica del suo corpo, inequivocabilmente:





Di seguito un suo contatto social: https://www.facebook.com/alexdacanal.massaggiatore




  • Testimonianza di Alessandra ( la correzione di una scoliosi con importanti conseguenze sintomatologiche)

La testimonianza di Alessandra: precisa e ricca di spunti.

Alessandra oggi vive una vita, finalmente, normale.


“Mi chiamo Alessandra, ho 45 anni. Ho un lavoro molto impegnativo, una figlia ormai grande, faccio attività fisica moderata, i lavori di casa, sono una persona felice con una vita tutto sommato abbastanza normale. Sembrerebbe scontato… eppure nel mio caso direi che non lo è affatto.

Il mio calvario inizia in un momento particolarmente difficile della mia vita. Mia figlia ha pochi anni, mio padre è malato, il mio matrimonio sta naufragando e ho un’attività in proprio particolarmente stressante con orari impossibili e grande impegno mentale e fisico. Inizio a perdere peso, lentamente ma costantemente, mangio normalmente, ma dopo i pasti qualche volta sento come un nodo in gola, un fastidioso ‘qualcosa’ che non riesco a deglutire. Quando diventa una costante, decido di andare dal medico.
Diagnosi: stress. Terapia: una pastiglietta per digerire, riposo, evitare gli stress forti (come?)

Intanto io sto sempre peggio. Comincio ad avere ansia ingiustificata, le cose che normalmente affronto con serenità diventano difficili, come se le reazioni fisiche del mio corpo non fossero più commisurate all’entità delle mie emozioni. E tutto va peggio.
Poi, un giorno, dopo un viaggio particolarmente stancante, inizio ad avere forti batticuori accompagnati da sensazioni di estraneazione. Mi sembra di svenire, sento come degli aghi nelle braccia, un senso di freddo sul viso e alle estremità, penso di stare per morire. La crisi dura circa un’ora e poi mi riprendo abbastanza ma sono scossa da forti tremori. Spaventatissima chiamo il medico.
Diagnosi: ansia forte e stress. Terapia: ansiolitici, cito testuali parole, ‘in dose pediatrica’ da prendere ‘fino a quando non le vedrò tornare il sorriso’… il sorriso… allora ancora mi fidavo.
Dopo otto settimane dove mi sembra di vivere in un limbo, questi ansiolitici iniziano a causarmi effetti paradossi. Il medico mi dice che devo aumentare la dose perché è troppo bassa, ma non ci riesco! Dopo circa un quarto d’ora da quando prendo il farmaco sento salirmi una forte tachicardia, una nausea insopportabile e delle contrazioni retrosternali che irradiano un dolore lungo il braccio sinistro, certe volte talmente forte che temo si tratti di infarto. Le orecchie mi fischiano in maniera assordante. Non riesco più a mangiare, a dormire, né di giorno né di notte, continuo a dire a tutti che non riesco a stare in piedi, quando mi alzo ho dolori forti alla cassa toracica e senso di vertigine, dopo dieci minuti in piedi mi vengono degli attacchi d’ansia con tremori praticamente incontrollabili. Cerco di spiegare che mi sento cadere a sinistra ma tutti mi guardano con espressione triste e di pena. Non riesco più a ritrovarmi in quello che sono diventata. Sono sempre stata un tipo attivo, energico, sportivo, raramente ansioso, cosa mi succede? Anche la mia positività e il mio naturale ottimismo sono scomparsi e divento triste e malinconica e continuo a chiedermi come farò a vivere così. Non digerisco più nulla, anche l’acqua mi fa stare male, ormai non posso più non prendere gli ansiolitici perché, nonostante la ‘dose pediatrica’, ho sviluppato dipendenza e quindi devo continuarli nonostante mi facciano stare malissimo. Decido di smetterli contro il parere del medico e pago un caro prezzo. Nessuno ritiene possibile che togliere qualche goccia di ansiolitico possa causarmi delle reazioni così forti. Ma io sto male davvero. Mi sembra di essere intrappolata in un corpo impazzito che se ne frega degli input che gli do. Dopo due settimane di inferno, inizio a sentire dei rumori metallici improvvisi, il campanello che suona ecc., vado alla porta ma non c’è nessuno. Le mie condizioni peggiorano, perdo 8 chili in due settimane e finisco al pronto soccorso. Esami del sangue a posto, tutto il resto della sintomatologia fisica completamente ignorato.
Diagnosi: depressione e possibile bipolarismo. Terapia: antidepressivi, sonniferi e una psicoterapia con il CSM. Meno male che la psichiatra del CSM si rende conto che il medico generico che mi ha ‘visitata’ al pronto soccorso ha preso un abbaglio, e mi sento sgridare perché ho esagerato la mia sintomatologia (io dico che sento rumori che gli altri non sentono e lui scrive ‘allucinazioni’, io dico tremori fortissimi e lui scrive ‘tremori convulsivi’). Capisco che devo tirarmi fuori da quella situazione e alla fine devo persino scusarmi per essermi spiegata male. Fortunatamente ho già iniziato una psicoterapia privatamente e la mia psicoterapeuta mi aiuta ad uscire da quel malinteso. Purtroppo negli archivi dell’ospedale, io rimarrò per sempre segnata con quell’etichetta. Gli antidepressivi non li prendo, non voglio ripetere l’esperienza che ho avuto con gli ansiolitici, ma non riesco più a dormire e quindi i sonniferi li devo prendere. Cerco di prenderli solo quando sono disperata, ma quel maledetto sonno non viene mai. Rimango ore a fissare il soffitto con dolori a tutta la colonna vertebrale, l’addome, le spalle. Ogni qualvolta sto per cadere nel sonno mi vengono degli scatti muscolari talmente forti che mi parte una tachicardia, certe volte accade anche venti volte di fila e alla fine la notte passa, mi devo alzare per preparare mia figlia per l’asilo e magari ho ‘dormito’ solo tre quarti d’ora.
Voglio reagire, dare una svolta alla mia vita ma a mala pena riesco a stare in piedi. Riesco in qualche modo a mantenere uno dei miei clienti, ma non riesco a lavorare decentemente per mesi. Con grande sforzo vado alle sedute di psicoterapia due volte alla settimana, certe volte mentre sto seduta a scavare nel mio passato per capire cosa mi sta causando tutto questo (ovviamente ritenuto rigorosamente di natura psicologica) vedo la psicoterapeuta fluttuare davanti a me…
La psicoterapia mi aiuta a sostenermi e a recuperare fiducia in me stessa. Imparo il training autogeno e piano piano riesco a tenere sotto controllo parte dei sintomi, se non altro a non alimentarli. Fisicamente mi impongo un ‘allenamento’, ogni giorno cerco di stare in piedi sempre di più, e questo mi aiuta a recuperare un po’. Non sto bene per niente, ma sto un po’ meno male e tento di ricominciare a vivere. Sempre sentendomi sull’orlo del baratro, sempre con una stanchezza talmente forte da stare male, riesco a ricominciare a lavorare, anche se non a tempo pieno, mi separo e vado a vivere da sola con mia figlia.
Purtroppo la sensazione che ho è quella di essere come un ramoscello in balìa di una tempesta, basta un nonnulla e sto malissimo per settimane. Anche il collo e le spalle mi fanno sempre male e ora che ho qualche soldo in più decido di fare una fisioterapia. Per caso faccio la conoscenza di una fisioterapista che, per prima, mi fa notare una leggera scoliosi con dorso ‘lievemente’ incurvato sul lato destro (eufemismi, vi assicuro…) e mi propone degli esercizi e delle posture da tenere per favorire la distribuzione del peso sulla colonna vertebrale. Faccio anche delle lastre al collo e alla schiena dalle quali si evince che, secondo il SSN, le curvature di entrambi rientrano nella norma e non possono essere la causa della mia sintomatologia. Decido comunque di fare degli esercizi posturali, penso che, mal che vada, faccio un po’ di attività fisica. Mi impegno con tutte le forze e… magia, dopo qualche mese inizio veramente a stare meglio. Ricomincio a digerire meglio, a dormire un po’ di più, riesco persino a fare le mie tanto amate passeggiate, molto più brevi e quando me la sento, ma riesco a sperare.

E qui arrivo alla fondamentale conclusione sulla mia condizione: la postura influenza le mie condizioni di salute. Peccato che la postura, se non buona naturalmente, bisogna tenerla con i muscoli e oggi so che per farlo il corpo compensa ancor di più. Così, dopo circa due anni di esercizi, inizio a non stare bene di nuovo. Ogni qualvolta mi sdraio sulla schiena sento delle extrasistole che mi spaventano, ricomincio ad avere sensazioni di sbandamento sempre più frequentemente e di nuovo dolori al collo e alle spalle. La fisioterapista mi consiglia di fare una pausa e qui ricomincia la mia discesa: forti dolori alla testa e al collo, una dislocazione nella zona lombare sinistra che mi causa un dolore lungo tutta la gamba sinistra con un formicolio nel piede che non passa più completamente. Ansia e batticuori tornano, la digestione peggiora. Se cerco di fare una piccola passeggiata, dopo un po’ inizio a perdere la coordinazione, mi sembra di non riuscire più a sostenere il peso della testa sulle spalle, la gamba sinistra perde forza e io non so più come fare a tenermi in piedi. In primavera prendo un bel raffreddore e ritornano anche le vertigini, ma molto più forti: una labirintite che non passa mai completamente, nel sonno mi sveglio e la stanza gira, sudo e mi viene il batticuore. Alcuni giorni se lavoro anche solo per un paio d’ore di fila davanti al computer inizio a perdere il senso dell’orientamento. Quando devo per forza lavorare qualche ora in più, non appena mi alzo sono talmente instabile che a mala pena centro la porta per uscire dall’ufficio. Quando arrivo a casa la porta fluttua talmente che non riesco ad infilare la chiave nella toppa. Non mi fido più a guidare, se non per tratti brevi, la spesa al supermercato diventa un martirio, la gente mi disorienta, i barattoli e le scatole sugli scaffali sono un’esplosione di colori, il suono delle casse come un martello pneumatico che mi perfora il cervello. Il fischio alle orecchie peggiora. Finisco di nuovo al pronto soccorso dell’ospedale. L’otorino che mi visita, dopo aver ovviamente letto la mia anamnesi nell’archivio dell’ospedale e aver stabilito che la famosa manovra Semont ovviamente sulla depressione non funziona, consiglia al mio compagno di ‘portarmi a ballare’. Sto per insultarlo quando mi viene in mente di chiedergli se queste vertigini possono dipendere dal fatto che ho sempre un fastidio dentro l’orecchio destro. Annoiato mi chiede di aprire la bocca e inorridito mi dice: ‘Signora, lo credo che le fa male l’orecchio, chiude la bocca con la mandibola tutta storta! Allora, adesso io le do delle vitamine (ah, le vitamine, meno male, quelle sì che le vertigini me le faranno passare…) e lei per quella mandibola lì fa un bel discorso con il suo dentista.’ Un po’ dubbioso, in quanto forse, tutto sommato, non sembro poi così squilibrata (scusate il gioco di parole, non ho resistito), mi manda a fare un controllo dell’udito. La specialista in questione, che capisce che ho un reale disagio, per non lasciare nulla di intentato mi ordina una risonanza magnetica al cervello.
Diagnosi: Tutto nella norma. Terapia: smetti di utilizzare i soldi dei contribuenti e trova altre occupazioni per passare il tempo.
Di nuovo niente, di nuovo da capo. Sembra paradossale, ma si arriva ad un punto in cui si ‘spera’ di trovare qualcosa, almeno il mondo smette di considerarti inetta, ipocondriaca, scansafatiche, e se sei fortunata, invece, pazza. In tutti questi anni mi è stato persino detto che se non mi sentivo meglio era perché non lo volevo veramente, in un certo senso cercavano di convincermi che ero io che, più o meno inconsciamente, mi facevo star male. Un concetto tale inserito in un individuo che vorrebbe ma non può ha la potenza distruttiva di una bomba atomica, tanto che alla fine ci si vergogna di star male e si cerca di nasconderlo al mondo. Ma io ho la testa dura, voglio continuare a cercare e sono comunque decisa a non lasciare nulla di intentato. Quindi vado dal dentista che riconosce la ‘stortezza’ della mia mandibola e, un po’ riluttante, mi fa questo famoso ‘bite riposante’ dicendomi che non devo aspettarmi chissà cosa, che il bite non è una panacea, ma solo un tentativo per cercare di rilassare i muscoli legati alla masticazione (che a detta sua non è modificabile). Aggiunge che c’è gente che pensa che ‘questi bite facciano persino passare male alla schiena e addirittura alle ginocchia’, sottolineando che nella sua esperienza (????) gli effetti di un bite si sentono al massimo fino al collo… Beh, penso, a me il collo basta. Quindi procedo. Quel bite lo porto per due settimane… d’inferno! Al mattino mi sveglio con un dolore insopportabile dietro al naso e al collo. Decido di non metterlo più. Sono amareggiata, arrabbiata, demoralizzata e ormai l’ho anche pagato.

Ormai mi è chiaro che qui nessuno ci capisce niente e che la soluzione me la devo trovare da sola. Ho imparato sulla mia pelle che la postura ha un ruolo dominante nella mia sintomatologia, così cerco e ricerco sul web, ma pare che sia oggettivamente impossibile cambiarla. Provo a cercare anche informazioni su possibili sintomi legati alla masticazione facendo ricerche con più termini, inserendo anche vertigini, nella speranza di trovare un nesso. Voglio capire, imparare, trovare delle risposte. Possibile che questi sintomi li abbia solo io? Così una sera mi appare un articolo del Corriere della Sera – rubrica ‘Salute’, dove si parla della vicenda di tale Maurizio Formia, un paziente che suo malgrado ha dovuto curarsi da solo e che con la sua scoperta, basata su un principio meccanico, è in grado di rimettere il corpo in equilibrio. Digito immediatamente il nome sul web e trovo il suo sito.
Per me è come una rivelazione. Leggo e rileggo, guardo le immagini, le testimonianze… leggo quanto scrive in merito ai trattamenti ortodontici e mi viene un ‘flash’. Anche io ho fatto una terapia ortodontica tanti anni fa… 4 anni di trazioni di ogni tipo, persino il cosiddetto ‘baffo’, un ferro orizzontale esterno alla bocca da collegare con un elastico da passare dietro la nuca, per ‘allineare il morso’… mah, sono allibita. Quel trattamento ortodontico l’avevo fatto su consiglio del mio vecchio dentista, che ormai sarà altro che in pensione, il quale mi aveva fatto notare che, con una masticazione come quella che avevo, i dolori al collo sarebbero stati una certezza futura… almeno su quello ci aveva azzeccato. Non aveva previsto però le vertigini, alle quali lui sicuramente ha dato un proficuo contributo. Questo Formia dichiara apertamente di non essere medico, e la cosa già mi attira, dopotutto secondo la medicina i miei sintomi non possono dipendere dalla mia postura, ma io so che invece è così. Quindi, cosa continuo a cercare risposte in campo medico, quando non c’è nessuno in grado di capirlo? Il Formia mi convince ma riuscire a seguire il suo metodo mi sembra troppo complicato. Cerco ancora in rete, trovo altri ‘esperti’ tra cui gnatologi, posturologi e tanti altri ciarlatani con o senza laurea o abilitazione. Tutti hanno teorie incomplete, tutti arrivano ad un punto in cui la logica sparisce. Quello che questo Formia scrive, invece, sembra collegare ogni elemento in modo logico, assolutamente sensato e plausibile. Le sue teorie non le ho mai sentite. Lui propone il raggiungimento graduale all’equilibrio posturale, piano piano, seguendo i cambiamenti del corpo, partendo dall’alto, cioè dalla testa e in particolare dal morso, che per logica è il punto ideale per imprimere un cambiamento su tutto quello che sta al di sotto, sfruttando la gravità per farlo lavorare. Secondo me è geniale. Decido di acquistare il suo libro, voglio capire. Immediatamente mi è chiaro che questo tizio queste cose le ha veramente provate su di se’ perché solo chi le ha vissute e sopravvissute le può capire in questo modo. Decido di provare.
La prima sensazione che provo nel farmi identificare il disequilibrio meccanico abituale del corpo è conforto: finalmente qualcuno mi guarda e osserva quello che vede. Maurizio non mette in dubbio niente. Io gli parlo dei miei sintomi, perché sono l’unica cosa che conosco, lui cortesemente li ignora e mi parla del mio disequilibrio. Capirò poi in seguito che i sintomi sono irrilevanti ai fini del percorso di riequilibrio. Se la causa del sintomo è il disequilibrio del corpo, allora raggiungendo l’equilibrio meccanico abituale il sintomo se ne va. Il mio disequilibrio non è molto marcato a livello frontale, il mio problema più grande è una scarsa ‘dimensione verticale’, praticamente la distanza in altezza tra le arcate dei denti è troppo ridotta. Questa mia conformazione impone una posizione particolare al mio cranio che a sua volta imprime una posizione incurvata del dorso, praticamente il tipico ‘gobbetto’ che, vi assicuro, porta fortuna solo a chi non ce l’ha. Secondo me ha senso, il gobbetto è di famiglia e tutti quelli che conosco che ce l’hanno, a pensarci bene, hanno un’occlusione simile alla mia.
Si parte. Il grande giorno arriva e non appena inserisco il supporto OG tra le arcate, e mi ci ‘appoggio’ sopra con i denti, sento come un sostegno nelle spalle, mi viene un leggero batticuore e mi spavento un po’, ma passa subito. Faccio fatica a parlare, è piuttosto alto e un po’ fastidioso, lo tengo per camminare un po’ e poi già non lo sopporto più. Mi siedo in macchina e penso di toglierlo, ma quando sto per farlo sento un piacevole formicolio nelle gambe, mi sembra che la circolazione sia stimolata, sento una ventata di benessere e inizio a ridere. Le gambe mi sembrano leggere. Accidenti, mi dico, questa cosa è potente.
In principio devo tenere il supporto solo qualche ora, ogni volta che lo tolgo non lo sopporto più, ma ogni volta ho voglia di rimetterlo. In principio la sensazione è quella di mettere in moto un argano bloccato da anni. Non è ‘leggero’ da portare, soprattutto all’inizio, quando oltre ai sintomi preesistenti si aggiungono quelli legati allo spostamento dei muscoli, delle articolazioni e al tipico dolore muscolare dell’esercizio fisico. Sì, perché portare il supporto è come andare in palestra. Lavorano muscoli che erano atrofizzati, alcuni corti si devono allungare, alcuni lunghi si devono accorciare… e si sente. Poi però, man mano che si procede, i sintomi preesistenti si affievoliscono il corpo diventa più mobile e quindi si comincia a sentire veramente il miglioramento. Infatti, dopo qualche mese inizio a sentirmi molto meglio, il continuo malessere che ho inizia a scemare. Fortunatamente il primo sintomo che se ne va è l’ansia. Dopo circa sei mesi anche il sonno migliora molto, lo sbandamento invece rimane ancora ma è molto più lieve e non degenererà più in vera e propria labirintite. Dopo circa un anno i disturbi alla zona lombare scompaiono, gli acufeni sono attualmente al 20% di com’erano. L’ansia e i batticuori ci sono solo quando è normale che ci siano e sono commisurati alla carica emotiva della situazione. Ancora oggi continuo a migliorare, il mio aspetto è cambiato e sono molto più dritta. Tutti i movimenti che compio sono meno faticosi, lavoro le mie otto ore e più davanti al computer, digerisco benissimo, il 98% dei farmaci che prendevo sono ormai scaduti, buttati e mai riacquistati perché i disturbi sono scomparsi. Lungo tutto il percorso Maurizio mi ha sempre guidata, con grande professionalità e dedizione e con il suo fare tranquillo e competente, e io ho sempre seguito i suoi consigli alla lettera.
Al di là della scomparsa della sintomatologia fisica, che mi ha consentito di tornare a vivere una vita tutto sommato normale, se devo descrivere ciò che il riequilibrio meccanico abituale ha significato per me, direi che è stato come un ritorno ad essere un tutt’uno con me stessa, facendomi ritrovare l’armonia tra il mio corpo e la mia sfera emotiva e psicologica.

Purtroppo non sono ancora in equilibrio, il fermo all’attività di Maurizio non solo ha danneggiato me perché ha rallentato il mio ritorno all’equilibrio, quindi il mio benessere, ma ha impedito a persone meno fortunate di me di avere una chance per il proprio futuro. Sono anni e anni che Maurizio si batte instancabilmente per far riconoscere la sua scoperta, per migliorare la qualità di vita di tante persone sofferenti. Cammino per strada e vedo un mondo di persone in disequilibrio, ascolto storie di persone che soffrono e fanno cose assolutamente inutili per liberarsi di disturbi e patologie debilitanti, quando un percorso di riequilibrio potrebbe essere risolutivo o comunque alleviare la sintomatologia. Questo se la scoperta di Maurizio fosse riconosciuta. Purtroppo c’è ancora troppa ignoranza e incredulità. Quando mi chiedono cos’ho in bocca, mi cadono le braccia. Cerco di spiegarlo ma quando dico di cosa si tratta, tutti pensano che sia una fesseria, un inutile placebo.

Beh, vorrei dire un paio di cose a chi mi leggerà: innanzi tutto, prima di dire che è un placebo, provatelo per un paio di settimane, e poi mi fate sapere. E poi, considerando che il mondo medico e scientifico ancora sostengono che il cranio si appoggi solo sulla spina dorsale, mi spiegate sulla base di quale teoria dentisti, gnatologi e posturologi fanno e vendono un bite da mettere tra i denti per favorire la postura, se l’occlusione con la postura non c’entra niente? Beh, diciamo che se il mio cranio veramente fosse stato appoggiato solo sulla spina dorsale, allora io avrei dovuto camminare strisciando come un serpente.
Il mondo deve sapere che occlusione e postura sono sacre per il benessere. Tutti devono sapere che intervenire sui denti con protesi, apparecchi ortodontici, bite, otturazioni, molaggi selettivi o peggio tentando di modificare l’occlusione può essere causa di danni irreparabili. Tutti devono avere la possibilità di poter stare eretti, perché è noto che chi è dritto vive meglio e più a lungo e questo non lo dico io, lo dice la storia.

Concludo ringraziando Maurizio e tutti coloro che si battono per il riconoscimento di questa scoperta. Tante volte avrei voluto dire a chi mi visitava e concludeva che i miei disturbi erano solo di natura psicologica che non si può essere così presuntuosi da affermare che qualcosa non esista, solo perché non si è in grado di vederlo.
Grazie per aver letto la mia testimonianza.
Alessandra.”



Per ora ci fermiamo ma vi assicuriamo che ogni iscritto al Comitato OG (siamo centinaia) ha una storia da raccontare.

La nostra idea è quella di riunirci in un congresso per poterci confrontare.

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