Il Fatto: anni di malasanità per tanti cittadini che hanno perso lavori, affetti e vita sociale
La premessa è doverosa: quando parliamo di POSTURA nel mondo (in questo caso in Italia) dobbiamo avere ben chiaro che non è disciplinata, non è protocollata, non è riconosciuta come disciplina della medicina. Tuttavia basta digitare su un motore di ricerca le parole “bite e postura” vi usciranno centinaia di siti di operatori sanitari e di medici e medicina alternativa che vendono trattamenti e cure posturali e occluso-posturali.
Il Comitato OG scende pubblicamente “in piazza” per denunciare pubblicamente in primis ai cittadini (mettendoli in guardia) e poi alle Istituzioni, che non c’è nulla di disciplinato pertanto se un cittadino ritiene di avere problematiche posturali e si reca dal medico pensando di essere in buone mani, in realtà non ha tutelato il suo diritto alla salute garantito dalla Costituzione.
Nemmeno il medico è tutelato ma il suo Ordine tace.
Il documento del 2023 è tombale sulla questione; la correlazione occlusione-postura non è dimostrata nella medicina.
Formia Maurizio nel 2001 dopo aver girato decine tra medici, dentisti, medici alternativi e santoni, inutilmente, ha scoperto il Meccanismo che Sostiene Corpo e Psiche.
Non ha deciso di fregarsene e tenerselo per sè ma ha provato a fare in modo che potesse essere utilizzato da tutti i cittadini che avrebbero potuto, come lui, alleviare le conseguenze del Disequilibrio Meccanico Abituale da lui scoperto e il CPT-OG da lui ideato e sperimentato.
Parallelamente ha provato a fare in modo di veder riconosciuta la disabilità che aveva avuto a seguito di queste problematiche perdendo affetti, lavoro a tempo indeterminato e vita sociale e riuscì ad avere una individuazione in una fantomatica patologia da uno gnatologo di Torino nel 2003.
Con questa diagnosi Formia chiese una tutela facendo richiesta di Invalidità civile che venne negata per ben 2 volte.
Scrisse poi alla Regione Piemonte che rispose nel 2006 sostenendo che questa fantomatica patologia non era compresa nei LEA (nemmeno nell’elenco delle patologie riconosciute, aggiunge poi l’Interrogazione Parlamentare a firma di Giula Grillo nel 2014) fissando un appuntamento con il ricercatore in gnatologia (figura professionale non giuridicamente riconosciuta, ancora oggi nel 2024) per verificare le tesi proposte proprio da Formia. La lettera alla Regione Piemonte era stata scritta a seguito di un colloquio in Regione tra Formia Maurizio e l’allora Assessore alla Sanità della Regione Piemonte.
Il dottore esperto in gnatologia consigliò a Formia di non indossare mai un camice se avesse voluto andare avanti con le sue ricerche (oggi ne comprendiamo le ragioni), disse che aveva letto i siti di Formia e che la clinica universitaria si sarebbe messa sicuramente di traverso.
Un nuovo colloquio di Formia con il Direttore della Sanità regionale dell’epoca per farlo propendere per aprire un protocollo di ricerca presso il CMID di Torino (centro di ricerca per le patologie rare) proprio perchè questa fantomatica sindrome/patologia era conosciuta ma non esisteva un documento istituzionale che la riportasse come riconosciuta.
Il protocollo venne aperto ma non fu mai portato avanti perchè la medicina non si dimostrò in grado di portarlo avanti.
Formia faticò ad avere copia del bite che si era auto-costruito e rettificato negli anni e che lo aveva portato ad avere miglioramenti come peraltro riporta il Prof. Roccatello nel documento successivo (e non come hanno strumentalmente sostenuto alcune Istituzioni in questi anni che in una causa civile che Formia fece contro un medico, si ebbe a scrivere, senza alcuna base scientifica, che Formia avrebbe avuto peggioramenti),……
il dato di fatto è che nella prescrizione del reparto odontoiatrico di un ospedale di Torino non compariva nemmeno la dicitura per questo “strumento/dispositivo” e furono costretti ad aggiungerlo a penna (pensate che dispositivo poteva essere e infatti non esiste il bite come dispositivo medico ancora oggi, sappiatelo) e Formia dovette pagare un odontotecnico di tasca sua il quale peraltro non fu in grado di portare a termine “l’opera”.
Questo dimostra che il prototipo di Formia e la sua finalità ERANO e SONO sconosciute alla disciplina medica.
Di seguito il documento che Formia chiese per avere delle prove su quanto apoditticamente scritto e per lasciare una testimonianza ai posteri (anche alle Istituzioni). Nel documento si parla di dispositivo che ricalcava quello di Formia, che le rettifiche fatte autonomamente avevano avuto risultati (seppur discreti, a quel tempo) e che esisteva un fenomeno sconosciuto a livello di cranio mandibola colonna che, purtroppo, i ricercatori non erano stati messi nelle condizioni di poter ricercare.
Noi per vie traverse sappiamo che i dentisti fecero muro, un muro di gomma.
Ecco il documento:
Ci chiediamo poi come avrebbe Formia potuto ottenere quei trattamenti posturali e quelle valutazioni in ambito pubblico dal momento che ancora oggi sarebbe praticamente impossibile ottenere.
Eppure per dimostrare l’indimostrabile, contro Formia in questi anni è stato fatto valere tutto e il contrario di tutto, strumentalizzando errori anche di sintassi o prendendo un termine come “cura” e strumentalizzandolo come termine da utilizzare solo ed esclusivamente dal medico.
Per questa ragione Formia Maurizio ha voluto fondare il Comitato OG insieme a centinaia di persone.
La soluzione?
Non era della disciplina della medicina ma della fisica meccanica-biomeccanica.
Oggi uno scienziato lo afferma con cognizione di causa:
2024 – Comitato OG